Effetto COVID sulle nascite
Il lockdown riduce drasticamente l’attività della PMA nei Centri dedicati.
Dall’indagine effettuata dal Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita attivo dal 2005 e che raccoglie annualmente i dati di tutte le strutture autorizzate in Italia, risulta un meno 34,1 % di riduzione dell’attività e fino a meno 40% nel Nord Ovest dove colpiti da maggiore diffusione del Covid-19.40%.
Questo significa 9289 cicli in meno di procreazione medicalmente assistita nei primi 4 mesi dell’anno, rispetto al 2019, con una stima di 1500 nati in meno.
La preservazione della fertilità nei pazienti oncologici è stata la sola attività il cui proseguimento è stato consigliato da tutte le società scientifiche della medicina della riproduzione nazionali ed internazionali e dalla Nota tecnica del Registro Nazionale PMA (17 marzo 2020).
L’indagine è stata avviata per valutare l’impatto della pandemia da COVID-19 sull’attività di PMA in Italia e indagare, nello specifico, come i centri PMA italiani hanno cambiato la loro attività a livello organizzativo a seguito dell’emergenza, evidenziando anche eventuali differenze nelle caratteristiche dei centri pubblici, privati e privati convenzionati.
Fonte: Istituto Superiore di Sanità