L’importanza della consulenza genetica

Capire le cause dell’infertilità non significa solo fare esami: la consulenza genetica è il momento in cui scienza e ascolto si incontrano per costruire un percorso su misura per ogni coppia.

Negli ultimi anni la genetica è entrata a pieno titolo nel mondo della fertilità e della procreazione medicalmente assistita (PMA). Non si tratta di complicare il percorso con altri test, ma di avere una guida in più per orientarsi, comprendere meglio le cause delle difficoltà e, soprattutto, scegliere con consapevolezza il cammino più adatto.

Cos’è la consulenza genetica?

La consulenza genetica è un incontro – o meglio, un dialogo – tra una coppia e un medico genetista. Non è un esame in sé, ma un momento in cui il professionista raccoglie informazioni sulla storia clinica personale e familiare, valuta eventuali rischi genetici e propone gli approfondimenti più adatti.

In pratica, è come avere una bussola: serve a capire se ci sono fattori ereditari che possono influire sulla fertilità, sullo sviluppo dell’embrione o sulla salute del futuro bambino.

Quando è utile?

Non tutte le coppie hanno bisogno della consulenza genetica. Spesso è consigliata quando:

  • ci sono casi in famiglia di malattie genetiche, disabilità intellettive o disturbi dello sviluppo
  • la coppia ha già affrontato aborti ripetuti o fallimenti di PMA senza cause apparenti
  • l’uomo presenta gravi alterazioni dello spermiogramma, come azoospermia o oligozoospermia severa
  • la donna ha una ridotta riserva ovarica o un’insufficienza ovarica precoce
  • si desidera accedere alla diagnosi genetica preimpianto (PGT), per ridurre i rischi di trasmissione di patologie ereditarie
  • ci sono anomalie cromosomiche individuate durante gli esami preliminari

Ma può essere utile anche per chi, semplicemente, desidera affrontare un percorso di PMA con più informazioni in mano, evitando dubbi e paure future.

Perché è così importante?

La consulenza genetica non serve solo a “trovare problemi”. Al contrario, ha un valore positivo e rassicurante: permette di escludere rischi, ridurre l’ansia e avere un quadro più chiaro.

In un momento così delicato come quello della ricerca di un figlio, avere risposte concrete è un grande sollievo. Sapere, ad esempio, che non ci sono mutazioni trasmissibili, o al contrario, che esiste un rischio ma che ci sono strategie per gestirlo, aiuta la coppia a sentirsi meno in balìa dell’incertezza.

Inoltre, la consulenza genetica è il primo passo verso una medicina sempre più personalizzata: non esistono percorsi “uguali per tutti”, ma trattamenti e scelte costruite su misura, in base alla storia e alle caratteristiche di ogni coppia.

La dimensione umana

Spesso si pensa alla genetica come a qualcosa di freddo, fatto di numeri e sigle incomprensibili. In realtà, la consulenza genetica è un momento profondamente umano: è la possibilità di raccontare le proprie paure, di fare domande e ricevere spiegazioni chiare, di essere ascoltati senza giudizio.

Il genetista non è lì per spaventare, ma per accompagnare. Porta strumenti scientifici, certo, ma anche la capacità di tradurre i dati in parole semplici e in scelte concrete. E questo, per una coppia che affronta un percorso di fertilità, può significare sentirsi meno soli.

Conoscere per scegliere

Affrontare un percorso di PMA senza consulenza genetica, quando indicata, può voler dire procedere a tentoni, con il rischio di perdere tempo prezioso o affrontare trattamenti inutili. Al contrario, inserirla al momento giusto permette di muoversi con maggiore sicurezza e serenità.

In fondo, la consulenza genetica non toglie possibilità: le aumenta. Non chiude strade, ma ne apre di nuove, personalizzate e su misura.

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