Quando si parla di infertilità maschile, si pensa spesso solo allo spermiogramma, al numero di spermatozoi o alla loro motilità.
Ma dietro a un risultato poco rassicurante, possono celarsi cause più profonde, legate al patrimonio genetico.
Tra queste, una delle più indagate è la microdelezione del cromosoma Y.
Cosa sono le microdelezioni?
Immagina il DNA come un enorme manuale di istruzioni.
A volte, in una piccola pagina, manca una riga fondamentale.
È quello che succede con le microdelezioni del cromosoma Y: piccole porzioni mancanti che riguardano geni essenziali per la produzione di spermatozoi.
Queste “assenze” si concentrano in tre regioni chiamate AZFa, AZFb e AZFc.
Se una di queste zone è danneggiata o incompleta, il corpo può avere difficoltà – o addirittura essere impossibilitato – a produrre spermatozoi.
Quando fare questo test?
L’analisi viene suggerita quando lo spermiogramma evidenzia una produzione molto bassa o assente di spermatozoi (oligozoospermia grave o azoospermia).
È un test semplice, ma può dare una risposta chiara e utile.
In molti casi, sapere se e dove c’è una microdelezione aiuta a capire se vale la pena tentare un prelievo chirurgico di spermatozoi (come la TESE) o se è meglio considerare altri percorsi, come la donazione.
Una risposta, non una condanna
Scoprire di avere una microdelezione può fare paura, ma è importante sapere che non è un punto di fine, bensì un punto di svolta.
Avere una diagnosi precisa permette di fare scelte più consapevoli, evitare tentativi dolorosi o inutili, e affrontare con maggiore serenità un percorso già di per sé complesso.
E soprattutto: non sei solo. Oggi la medicina offre strumenti, percorsi e supporto per affrontare con lucidità e fiducia anche le diagnosi più complesse.
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