Quando un figlio non arriva, ci si trova spesso a combattere con l’ansia dell’incertezza. “Perché non arriva?”, “Cosa non funziona?”, “Cosa posso fare?”. Sono domande che tante coppie si pongono e che, a volte, rischiano di trasformarsi in pesi emotivi difficili da gestire. Eppure, il primo passo per affrontare tutto questo è semplice, concreto e a portata di mano: fare chiarezza. E per farlo, è importante partire dalle analisi ormonali.
Gli ormoni, infatti, sono dei veri e propri direttori d’orchestra della nostra fertilità. Regolano l’ovulazione, la produzione di spermatozoi, il corretto funzionamento del ciclo mestruale, e molto altro. E quando qualcosa non torna, spesso è lì che si nasconde la chiave per capire meglio cosa sta succedendo.
Quali sono gli ormoni da tenere d’occhio?
Iniziamo dal mondo femminile. Tra gli ormoni più importanti da controllare ci sono:
- FSH (ormone follicolo-stimolante): è fondamentale per la crescita dei follicoli ovarici. Valori troppo alti possono indicare una ridotta riserva ovarica.
- LH (ormone luteinizzante): lavora in coppia con l’FSH e stimola l’ovulazione. Anche qui, un disequilibrio può influire sulla regolarità del ciclo.
- Estradiolo (E2): è un tipo di estrogeno che gioca un ruolo cruciale nello sviluppo follicolare e nella preparazione dell’endometrio per l’impianto.
- Progesterone: importantissimo per capire se c’è stata ovulazione e se l’endometrio è pronto ad accogliere l’embrione.
- Prolattina: un eccesso può interferire con l’ovulazione.
- TSH e ormoni tiroidei: la tiroide influisce sulla fertilità più di quanto si pensi. Un suo malfunzionamento può compromettere l’intero equilibrio ormonale.
E per quanto riguarda l’uomo? Anche qui gli ormoni giocano un ruolo essenziale. I principali da monitorare sono:
- Testosterone: è l’ormone maschile per eccellenza, responsabile della produzione di spermatozoi.
- FSH e LH: anche per l’uomo, regolano la funzione dei testicoli e la qualità dello sperma.
- Prolattina e TSH: valori alterati possono segnalare disfunzioni endocrine che compromettono la fertilità.
Perché è importante fare questi controlli?
Sapere come funzionano i propri ormoni è un gesto di consapevolezza, non di preoccupazione. Non si tratta di “cercare problemi”, ma di costruire un quadro chiaro su cui basare eventuali percorsi di supporto alla fertilità, come la PMA (procreazione medicalmente assistita).
Spesso, grazie a semplici test ormonali, è possibile individuare piccoli squilibri correggibili con terapie mirate, cambiamenti nello stile di vita o semplici integrazioni. E soprattutto, si riesce a restituire un senso di controllo, che è uno degli aspetti più rasserenanti in un percorso così delicato.
La corretta informazione medico-scientifica
Ricordiamoci che la fertilità non è bianco o nero. Esistono tante sfumature, tanti percorsi, tante possibilità. Avere accesso alle giuste informazioni e a professionisti competenti fa tutta la differenza.
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